Una costituzione antidemocratica per
un'Europa militarizzata |
di Hendrik Vaneeckhaute Se la costituzione europea verrà approvata così come proposta, tra
poco ci ritroveremo a vivere in un Europa militarista e disposta
alla guerra preventiva e non potremo nemmeno lamentarci. Una manciata di
persone prenderanno le decisioni senza che su di esse venga esercitato alcun
controllo nè del parlamento europeo né dei parlamenti nazionali. |
Generalmente
la costituzione è un documento che definisce l'assetto fondamentale di uno
stato o di un insieme di stati, le sue funzioni e i diritti fondamentali dei
suoi cittadini. Abbiamo mai sentito parlare di una costituzione che obbliga
gli stati partecipanti ad aumentare la loro capacità militare? In una
costituzione che si definisce democratica, abbiamo mai pensato che un
parlamento debba essere solo informato o consultato dagli organi decisionali
ma che non conti niente nel processo decisionale e di approvazione delle
politiche? Se
pensiamo che tutto questo sia possibile, questo articolo è da leggere (o, se
si preferisce, è da leggere l'intero "Progetto di trattato che
istituisce una Costituzione Europea" - 265 pagine -, al sito <U>http://europa.eu.int/futurum/constitution/index_it.html</U> ), dal momento che
nell'arco di poco tempo, ci ritroveremo a vivere in un Europa militarista,
disposta alla guerra preventiva e non potremo nemmeno lamentarci. Se questa
costituzione verrà approvata, una manciata di persone prenderanno decisioni a
livello europeo senza che su di esse venga esercitato alcun controllo
parlamentare. Le decisioni adottate dal Consiglio dei Ministri non saranno
soggette né alla votazione del parlamento europeo né a quella dei parlamenti
nazionali (ad esempio potranno prendere la decisione di invadere qualsiasi stato
del pianeta senza ricorrere al dibattito né all'avallo del parlamento). In
tal modo si sta plasmando un potere a livello europeo che sfugge a qualsiasi
forma di controllo minimo fosse anche formale. Inoltre
tutto ciò, verrà legittimato da una Costituzione "Sacra", colma di
eufemismi quali Libertà, Democrazia, Dignità Umana ecc. Coloro che oseranno
mettere in discussione questa Bibbia saranno etichettati come maledetti
terroristi. Quali sono i valori utili alla vendita di una costituzione europea?
L'
articolo 2 fa riferimento ai valori dell'Unione. "L'unione si fonda sui
valori della dignità umana, della libertà, dell'uguaglianza, dello Stato di
Diritto e del rispetto dei diritti umani. Questi valori sono comuni a tutti
gli Stati membri in una società fondata sul pluralismo, sulla tolleranza,
sulla giustizia, sulla solidarietà e sulla non discriminazione."
(articolo 1.2) Però,
come già sappiamo, migliaia di iracheni sono morti in nome di questi valori e
perciò non dobbiamo riporre troppa fiducia nelle belle parole. Se leggiamo
attentamente questa bozza costituzionale e la paragoniamo ad altri documenti
già approvati, ci rendiamo conto che la realtà è ben diversa. L'articolo
3 definisce gli obbiettivi dell'Unione Europea: tra questi vi è: "Nelle
sue relazioni col resto del mondo, l'Unione afferma e promuove i suoi valori
e i suoi interessi." "Tali obiettivi verranno perseguiti con i
mezzi appropriati, in ragione delle competenze attribuite all'Unione dalla
Costituzione". Una delle "competenze fondamentali" della
"Nuova Europa" (al fine di promuovere i suoi valori e interessi) è
la Politica Estera di Sicurezza Comune (PESC) incluso la politica di difesa
comune. "L'Unione
ha competenza per la definizione e l'attuazione di una politica estera e di
sicurezza comune, compresa la definizione progressiva di una politica di
difesa comune" (Articolo I.11 par. 4) "La
politica di sicurezza e di difesa comune comprende la graduale definizione di
una politica di difesa comune dell'Unione." (Articolo I-40 par.2) Quale
sarà l'assetto futuro della politica europea di sicurezza e di difesa comune?
Il Consiglio Europea (integrato dai capi di stato e di governo oltre al
ministro degli Esteri Javier Solana) "definirà gli orientamenti generali
della politica estera e di difesa comune, incluso questioni che avranno
ripercussioni nell'ambito della difesa." Il Consiglio dei Ministri (in
questo caso quelli degli Esteri presieduto dal ministro europeo degli Esteri
Javier Solana) "adotterà le misure necessarie a livello europeo per
definire ed attuare la politica estera e di sicurezza comune." Inoltre
gli Stati Membri avranno l'obbligo di apportare i mezzi militari necessari.
"Gli Stati Membri mettono a disposizione dell'Unione, per l'attuazione
della politica di sicurezza e di difesa comune, capacità civili e militari
per contribuire al conseguimento obbiettivi definiti dal Consiglio dei
Ministri" (articolo i.40 par3) E
il parlamento, presunto fondamento della democrazia? Questo avrà solo il
ruolo di spettatore che ogni tanto potrà dare la sua opinione ma che non avrà
alcun potere decisionale. "Il Parlamento Europeo è consultato
regolarmente sui principali aspetti e sulle scelte fondamentali della
politica di sicurezza e di difesa comune ed è tenuto al corrente della sua
evoluzione" (Articolo I.40 par.8) E
nel caso in cui uno stato avesse delle obiezioni in merito? Nessun parlamento
nazionale e ancor meno nessun cittadino, secondo questa costituzione, potrà
opporsi alle decisioni in ambito di politica estera e sicurezza comune.
"Gli Stati Membri sostengono attivamente e senza riserve la politica
estera e di difesa comune dell'Unione in uno spirito di lealtà e di
solidarietà reciproca e rispettano gli atti adottati dell'Unione in questo
ettore. Si astengono da qualsiasi azione contraria agli interessi dell'Unione
o tale da nuocere alla sua efficacia" (Articolo I.15 par2). Quale
sarà l'assetto di tale politica di sicurezza e di difesa comune? "Gli
Stati membri si impegnano a migliorare progressivamente le loro capacità militari"
(Articolo I.40 par.3) Inoltre
verrà creata un'agenzia di armamenti (formata da militari e delegati
provenienti dalle principali multinazionali produttrici di armi?) che farà da
consulente per la valutazione del miglioramento delle capacità militari. Il
Parlamento al riguardo non è stato menzionato. "E' istituita un'Agenzia
Europea per gli armamenti, la ricerca e le capacità militari incaricata...di
partecipare alla definizione di una politica europea delle capacità e degli
armamenti, e di assistere il Consiglio dei Ministri nella valutazione del
miglioramento delle capacità militari" (Articolo I.40 par.3) In
secondo luogo, gli Stati Membri "Neutrali" che non fanno parte
della NATO (Finlandia, Svezia, Austria e Irlanda) diventeranno "membri
impliciti" quando verrà stabilito in anticipo che la politica di
sicurezza e di difesa comune sarà compatibile con quella della NATO. "La
politica dell'Unione, a norma del presente articolo, non pregiudica il
carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa propria di alcuni
Stati Membri, rispetta gli obblighi derivannti dal Trattato dell' Atlantico
del Nord per alcuni Stati Membri che ritengono che la loroa difesa comunesi
realizzi tramite l'Organizzazione del Trattato del Nordatlantico, ed è compatibile
con la politica di sicurezza e di difesa comune adottata in tale contesto.
(Articolo I.40 par2). Le
truppe militari europee verranno create per la difesa dell'Europa? No, le
truppe potranno operare in tutto il mondo. "L'Unione può avvalersi di
tali mezzi in missioni al suo esterno". (Articolo I.40 par1) Inoltre
le forze armate dell'Unione dovranno rendersi disponibili per le missioni in
cui è previsto l'intervento di forze per la gestione della crisi, incluse le
missione per il ripristino della pace "Tutte queste missioni possono
contribuire alla lotta contro il terrorismo, anche tramite il sostegno a
Stati terzi per combattere il terrorismo sul loro territorio." (Articolo
III,210 par1) Chi
decide un intervento militare? Ovviamente nessun parlamento nazionale.
"Quando una situazione internazionale richiede un intervento operativo
dell' Unione, il Consiglio dei Ministri adotta le decisioni europee
necessarie. Tali decisioni stabiliscono gli obiettivi, la portata, i mezzi di
cui l' Unione deve disporre e le condizioni di attuazione dell'azione e, se
necessario, la durata." (Articolo III.198 par.1) A
questo punto, come al solito, nessuno Stato Membro potrà obiettare.
"Tali decisioni europee vincolano gli Stati Membri nelle prese di
posizione e nello svolgimento dell'azione" (Articolo III.198 par 1) Si
sa qualcosa riguardo gli obiettivi del Consiglio dei Ministri in seno alla
politica di sicurezza e difesa comune? Esiste già un documento STATEGIA
EUROPEA DI SICUREZZA" approvato al vertice europeo di Salonicco, redatto
da Javier Solana e intitolato " Un'Europa Unita assicura un mondo
migliore". I
tre obiettivi strategici per l'Unione sono definiti come segue: Primo,
possiamo dare il nostro speciale contributo alla stabilità e alla buona
governance dei paesi vicini ai nostri confini. Secondo, dobbiamo costruire, a
livello generale, un ordine internazionale che si fondi su un
multilateralismo effettivo. Infine, dobbiamo fronteggiare le minacce vecchie
e nuove. "Ma qual è la fonte di tanto pericolo per l'Unione? "Le
minacce della nuova era provengono da lontano. Nell'epoca della
globalizzazione, le minacce lontane possono essere inquietanti alla stregua
di quelle vicine. Le attività nucleari della Corea del Nord, i pericoli
nucleari del Sud Est Asiatico e la proliferazione di armi del Medio Oriente
sono motivo di preoccupazione per l'Europa". Quali
saranno gli alleati? Che domande, gli Stati Uniti ovviamente, uniti nella
lotta per il BENE del Mondo. "Insieme, gli Stati Uniti e l'Unione
Europea possono rappresentare una forza straordinaria per il BENE del
mondo" E
quando si dovrà intervenire? "Sempre "caso mai" o, in altre
parole, la GUERRA PREVENTIVA: "Il nostro concetto tradizionale di
autodifesa fino alla fine della guerra fredda, si basava sul pericolo
dell'invasione nemica. Ma con l'avvento delle nuove minacce, la prima linea
di difesa si troverà spesso e volentieri al di fuori dei nostri confini. Le
minacce della nuova era sono minacce dinamiche. Se non si fronteggiano,
diventeranno ancora più pericolose. Ciò vuol dire che dobbiamo prepararci ad
agire prima che scoppi una crisi." Quali
saranno i costi di tutto questo? "Una Unione di 25 Stati Membri la cui
spesa complessiva per la difesa ammonta a 160 miliardi di euro dovrebbe avere
la capacità di realizzare, se necessario, diverse operazioni simultaneamente.
Dobbiamo mettere a punto una strategia che favorisca un intervento, rapido,
tempestivo e se necessario, incisivo." Per
fare un paragone, nel 2000, i paesi in via di sviluppo hanno ricevuto dall'insieme
di tutti i paesi ricchi una somma pari a soli 31.625 milioni di dollari
(secondo il rapporto PNUD 2002) mentre con meno di un terzo di questi 160
miliardi secondo lo stesso PNUD, si potrebbe raggiungere l' accesso
universale all'alimentazione, alla sanità pubblica, ad un ambiente sano per
le nascite, all'accesso universale alle risorse idriche e agli impianti di
risanamento, all'accesso universale all'insegnamento di primo livello per
tutti i paesi del mondo. La risoluzione ai problemi fondamentali dei paesi
del terzo mondo afflitti da secoli di conquiste, razzie, colonialismo e
interventi militari in nome dei soliti principi di libertà e civiltà,
risulterebbe un contributo molto più efficace per la difesa e la sicurezza
dell'Unione. Però questo non garantisce la sicurezza della prepotenza, della
forza militare e soprattutto dei benefici millenari ottenuti grazie allo
sfruttamento della miseria. In
fin dei conti, è la sicurezza di questi benefici la cosa che conta di più.
Anche la costituzione contribuisce a promuovere il concetto capitalista di
Libero Mercato a rango di dovere costituzionale. "Il Parlamento Europeo
e il Consiglio dei Ministri cercheranno di soddisfare l'obbiettivo della
libera circolazione di capitali tra Stati Membri e paesi terzi al più alto
grado possibile e senza pregiudicare le altre disposizioni previste dalla
Costituzione." (Articolo III.46 par) |